IL MIO GIARDINO: luce, colore, suoni, profumi. Riflessioni.

4 aprile 2022 – Genova – Euroflora 2022

IL MIO GIARDINO: luce, colore, suoni, profumi. Riflessioni.

Nell’ambito di Euroflora2022 e a sostegno della F.M.R.B. dell’ospedale Gaslini la Sezione AIDIA Genova ha organizzato un’iniziativa aperta al pubblico.

La socia arch. Maria Carla Parodi ha fornito utili e specifici consigli, suggerimenti e buone pratiche per la realizzazione dei giardini, illustrando gli aspetti fondamentali da considerare per la progettazione degli spazi verdi.

Nel corso degli incontri la professionista ha riferito le indicazioni specifiche che esaltano il ruolo del verde nei luoghi pubblici e privati: “Gli elementi principali da cui partire per realizzare un giardino sono la luce, i colori, i suoni e i profumi. Partiamo dalla scelta delle piante  che creano la scenografia del giardino. Le essenze vegetali devono costruire un’atmosfera di ricordi e sensazioni. Scegliamo quindi alberi e arbusti che nell’alternarsi delle stagioni potranno determinare una variazione alternata del colore, scegliamo piante che al vento facciano sentire il fruscio delle loro foglie. In questa scenografia possiamo inserire le fioriture: monocolore, bicolore o misto, ma non dimentichiamoci il bianco che può supportare gli altri colori e che, nella notte, è sempre il più luminoso. Il giardino non deve essere statico, ad esempio con una zona dove si possa lavorare di giardinaggio, utile sia per un bimbo che impara sia per una persona anziana quale terapia.Queste riflessioni servono per chiedere al maestro giardiniere ciò che desideriamo, nel rispetto della salute delle piante e della salvaguardia dell’ambiente.”

Maria Carla Parodi in Euroflora 2022 per AIDIA Genova e F.M.R.B. – Foto di Rosita Gandolfo

 

Maria Carla Parodi in Euroflora 2022 per AIDIA Genova e F.M.R.B. – Foto di Rosita Gandolfo

 

Maria Carla Parodi in Euroflora 2022 per AIDIA Genova e F.M.R.B. – Foto di Rosita Gandolfo

 

Maria Carla Parodi in Euroflora 2022 per AIDIA Genova e F.M.R.B. – Foto di Rosita Gandolfo