Il Convegno AIDIA “Idee per un Mondo che Cambia”

Lo scorso 25 NOVEMBRE presso l’Auditorium del Museo MAXXI di Roma si è svolto il Convegno e l’evento conclusivo del PREMIO AIDIA 2022 “IDEE PER UN MONDO CHE CAMBIA” promosso da AIDIA, l’Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti.

L’evento che ha visto la collaborazione di Federarchitetti, patrocinato dal Ministero per le Pari Opportunità e dal Ministero delle Infrastrutture, dal Consiglio Nazionale Ingegneri, dal Consiglio Nazionale, Architetti, Pianificatori, Paesaggistici e Conservatori, dall’Ordine degli Ingegneri di Roma, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, da INARCASSA, dalla FIDAPA e da #InclusioneDonna, è stato articolato in un convegno di grande rilievo, per i temi trattati e per la presenza di relatori d’eccezione, che ha fatto da preludio alla premiazione del concorso “Idee per un Mondo che Cambia”.

Idee per un Mondo che Cambia: il Convegno al MAXXI di Roma

La Presidente Nazionale AIDIA, arch. Maria Acrivoulis ha dato avvio all’incontro con un interessante excursus sulla nascita e sugli obiettivi dell’Associazione. L’Arch. Acrivoulis ha voluto sottolineare l’importanza delle date scelte dall’AIDIA per questo concorso: l’avvio del premio è coinciso con l’8 marzo, mentre la conclusione il 25 novembre, due date simbolo per le donne e un rimando alla necessità, ancora nel 2022, dell’impegno sociale e culturale contro la violenza sulle donne.

“Crediamo che ancora in Italia, ma anche nel resto del mondo, sia poco diffusa una sensibilizzazione verso questo fenomeno” ha evidenziato la Presidente di AIDIA, “un fenomeno che, sia chiaro, non è rappresentato solo da quell’orribile parola che è “femminicidio” ma riguarda tutte quelle violenze celate e non raccontate dai giornali, quelle violenze che sono nelle parole allusive e offensive, nell’uso inopportuno delle immagini del corpo femminile, nelle forme di controllo e di limitazione della libertà di una donna, nell’affermazione che solo la maternità dia senso alla vita di una donna, nella mancanza di accettazione dei NO che le donne come gli uomini hanno il diritto di dire.”

I saluti istituzionali hanno visto avvicendarsi l’arch. Margherita Guccione, Direttrice Scientifica e Coordinatrice del MAXXI, che ha ricordato la recente mostra “Buone nuove. Donne in architettura”, e ha anticipato prossime iniziative di studio e ricerca sulle professioniste del settore tecnico e scientifico, l’ing. Ania Lopez, componente del Consiglio Nazionale Ingegneri che ha evidenziato l’importante cambiamento nell’ambito della categoria professionale, l’ing. Elena D’Effremo, Consigliera dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, che ha espresso il suo entusiasmo per  l’iniziativa e ha sollecitato le colleghe a perseverare nel promuovere e divulgare le attività professionali per superare il gap di genere. Il Consiglio Nazionale Architetti CCP, la cui delegata l’Arch. Alessandra Ferrari è stata trattenuta e non ha potuto partecipare, è stato comunque ringraziato dalla Presidente Nazionale che ha ricordato l’impegno dell’Arch. Ferrari per la divulgazione e il sostegno del lavoro delle architette e degli architetti italiani tramite il Premio “Architetto Italiano e Giovane Talento dell’Architettura Italiana”. Infine i saluti dell’Arch. Giancarlo Maussier per Federarchitetti, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione e della rete tra le associazioni e gli enti che sostengono e promuovono i professionisti. Ha concluso i saluti l’Arch. Raffaella Seghetti, Presidente della sezione AIDIA Roma, spiegando che l’idea del Convegno nata dal titolo “Idee per un mondo che cambia” ha visto impegnate le socie romane nel costruire connessioni ardite e intriganti tra mondi e saperi diversi e contrapposti, che offrissero un punto di vista trasversale e ricco di contaminazioni come preludio alla Premiazione.

Nuove idee e nuove prospettive per l’architettura e l’ingegneria

Il Prof. Francesco Moschini, storico dell’arte e dell’architettura, ordinario al Politecnico di Bari, accademico di San Luca, ha aperto il convegno partendo da una approfondita riflessione sulla necessità del confronto tra identità e memoria del patrimonio culturale e sulle suggestioni e gli spunti che si possono rievocare per delineare soluzioni progettuali significative e di elevata qualità formale.  

Il Prof. Moschini ha poi introdotto l’ing. Amalia Ercoli Finzi, accademica, scienziata e ingegnera aerospaziale, che ha illustrato le prospettive delle condizioni di vita sui pianeti oltre la Terra, ed ha presentato soluzioni abitative su Marte e Venere, interessanti e piene di inventiva ma in alcuni casi poco realistiche rispetto alle differenti condizioni di vita su questi pianeti.

Enrico Dini, ingegnere pioniere della stampa 3d che ha lavorato con Foster&Partners al progetto Moon Base, ha esposto l’esperienza imprenditoriale della prototipazione 3D che lo ha portato alla ribalta internazionale e al successo per la realizzazione di esempi di moduli abitativi per il cosmo e per gli ambienti marini.

L’arch. Vittorio Netti, ricercatore specializzato in Space Architecture a Houston, dove ricopre il ruolo di Ricercatore presso il Sicsa, in collegamento telematico, ha spiegato come la space architecture e l’human factor stiano inesorabilmente avvicinando il sogno della vita nello spazio alla realtà, avvicinandoci a un futuro nel quale sarà possibile instaurare insediamenti permanenti sul suolo marziano e lunare, utilizzando le risorse in situ per supportare ogni attività umana e riducendo al minimo la dipendenza dai rifornimenti terrestri.

L’ing. Francesca Cipollini, Responsabile della Divisione Ground Segment & Data Management, dell’Agenzia Spaziale Europea, ha riportato l’attenzione sul nostro pianeta, dimostrando come grazie ai satelliti per l’osservazione della Terra sia possibile studiare il mondo che cambia e acquisire informazioni che consentono di prevedere, “curare” e gestire i cambiamenti.

Silvia Gioja, ingegnera BIM Lead ed esperta della standardizzazione del processo BIM nel settore infrastrutturale, ha spiegato come grazie ai gemelli digitali, al metaverso, alla realtà aumentata e virtuale sia possibile ridefinire non solo la nostra esistenza ma anche plasmare città sempre più intelligenti e sostenibili.

I relatori hanno messo in evidenza, come il confronto e lo scambio costante di informazioni tra scienza e ricerca, potrà generare interpretazioni inedite e determinanti per la trasformazione della città, dei territori contemporanei e della comunità dei cittadini. In questo volo intrigante tra mondi e saperi diversi e contrapposti, sono emerse le connessioni tra la fisica, l’ingegneria, la tecnologia e l’architettura, mediate e reinterpretate dalle suggestioni virtuali del metaverso. Un’anticipazione dell’esplorazione scientifica e un micro-viaggio ideale tra l’antitesi di spazi reali e virtuali, materiali e sistemi tradizionali e innovativi, poli opposti, finalizzata alla generazione di idee virtuose, coraggiose e creative e alla costruzione di nuove strategie e approcci a problemi complessi, non più interpretabili con modelli tradizionali.