Secondo anno per A.ID.I.A. Genova nei dintorni del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS, questa volta ponendo l’attenzione al goal 7 – Energia pulita e accessibile – con il webinar “Energia sostenibile: si può diventare autosufficienti?” Il ciclo energetico a partire dal caso reale della Valpolcevera.
E’ risultato difficile affrontare un solo obiettivo dell’Agenda 2030, in particolare si è palesato quanto l’energia sia legata allo sviluppo delle infrastrutture (goal 9 – imprese, innovazione e infrastrutture) e della gestione dei rifiuti (goal 12 – consumo e produzione responsabili).
La Presidente AIDIA-Genova arch. Valeria Alloisio, dopo aver esposto (?) i target dell’Agenda 2030, ha dato la parola all’arch. Arianna Piva Design Director dello studio Metrogramma. La progettista ha illustrato dettagliatamente il caso reale del Parco del Ponte di Genova (riqualificazione e rigenerazione della Valpolcevera a seguito del crollo del ponte Morandi) e ha focalizzato l’importanza della progettazione partecipata al fine di collaborare alla ricucitura dell’area mediante una visione integrata. La progettazione è stata eseguita e verificata a diverse scale (urbana e territoriale), preservando la memoria nell’ottica di una nuova rinascita che intende rispettare i target ONU.
La ricucitura è stata pensata verificando vari aspetti, uno dei quali è divenuto il suo segno distintivo, quasi iconico, denominato “Cerchio rosso”, illustrato nell’intervento successivo della società Mobility in Chain rappresentata dal Senior Project Manager arch. Giuseppe Vallelonga e dall’ arch. ing. Gaia Sgaramella. Con il loro contributo è stata illustrata una delle funzioni del Cerchio rosso: l’interconnessione di percorsi ciclo-pedonali, corsie di smart mobility, shared surface, e zone di parcheggio intelligenti per un sistema di “mobilità coordinata”. Nell’ottica di ricalibrare le infrastrutture alle nuove esigenze ed ai target da raggiungere, la mobilità sostenibile e la possibilità di offrire trasporti diversificati, devono essere parte integrante delle procedure di rigenerazione urbana, unitamente alla sensibilizzazione della popolazione per ottimizzare l’uso dei mezzi, dell’energia, dello spazio e del tempo.
Ulteriore funzione del Cerchio rosso è stata descritta dall’arch. Tommaso Bitossi, Associate director di Transsolar, ovvero il suo utilizzo quale sistema distributivo, a partire dall’energia generata dalla Torre del Vento (turbina eolica che svetterà come un campanile ad identificare un modello di quartiere Carbon neutral), al sistema di accumulo, alle utenze di utilizzo. Grazie al suo contributo è stato possibile capire quali sono gli elementi che devono concorrere ad una progettazione energetica efficace ed efficiente, inoltre durante l’esposizione del funzionamento del Parco del Ponte (edifici pubblici e privati, mobilità elettrica ecc) il progettista ha rimarcato l’apporto che ognuno di noi deve fornire per raggiungere gli obiettivi, quanto sia importante ridurre il bisogno di energia e la capacità di utilizzare le fonti idonee in base al territorio in cui si interviene.
A conclusione dell’analisi del “ciclo di vita” dell’energia non si poteva non trattare il tema della gestione dei rifiuti che saranno sempre e comunque generati dagli apparecchi utilizzatori. L’ ing. Daniel De Ferrari di Ingegneria@Ambiente ha esposto i riferimenti normativi attuali della gestione dei rifiuti, ha chiarito quali elementi differenziano le tipologie di rifiuti e sottolineato uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per improntare la produzione affinché sia possibile attuare il sistema di economia circolare mediante la possibilità di recuperare quanti più elementi possibili. Inoltre è stata evidenziata l’esistenza di finanziamenti ed agevolazioni a sostegno del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.
Istituzioni, progettisti e cittadini sono chiamati ad intervenire per uno sviluppo sostenibile, ma il 2030 è più vicino di quanto si pensi… è #ORADIAGIRE