Donne e Ordini professionali, dopo 100 anni a che punto siamo

Il punto di vista dell’Associazione Italiana Donne Ingegnere e Architette

In occasione della ricorrenza del centenario della Legge 1395 del 24 giugno 1923, che ha istituito gli Ordini Professionali per la “Tutela del titolo e dell’esercizio professionale degli Ingegneri e Architetti”, l’Associazione Italiana Donne Ingegnere e Architette ha avviato un approfondimento sulla rappresentanza di genere dei Consigli degli Ordini, sia per monitorare le pari opportunità che per valorizzare il ruolo e le competenze delle professioniste.

L’AIDIA ha raccolto i dati attraverso la consultazione dei siti istituzionali dei 211 Ordini Ingegneri e Architetti, analizzato i report del CNI e del CNAPPC e le pubblicazioni online dei vari Ordini. La rilevazione è stata finalizzata a far emergere i dati relativi alla presenza di Consigliere  e all’andamento degli ultimi anni tra il 2017 e il 2022. Le ultime elezioni hanno visto, infatti, una crescita del 12% della presenza femminile nei Consigli Ingegneri (un aumento determinato in seguito dell’emanazione del nuovo regolamento elettorale del Consiglio Nazionale Ingegneri che ha fissato regole per l’equa rappresentanza dei generi nei consigli provinciali), ben 8 punti percentuali in più delle Architette, ma ancora troppo poche coloro che tra le elette ricoprono cariche apicali.

Il trend della rappresentanza femminile rispetto alla precedente consigliatura (periodo 2017/2021) nei 105 Ordini degli Architetti e nei 106 Ordini degli Ingegneri è esemplificato nel grafico che segue:

Negli Ordini degli Ingeneri è molto evidente l’aumento del numero delle Consigliere rispetto al quadriennio precedente, con 440 donne su 1.317 eletti nel periodo 2022-2026, mentre su 1.293 eletti del periodo 2017-2022, soltanto 266 erano donne.

Per gli Architetti invece la situazione è differente. L’aumento della rappresentanza femminile nel periodo analizzato evidenzia che l’incremento delle Consigliere sia poco significativo rispetto al quadriennio precedente, con 494 donne su 1.193 eletti nel periodo 2021-2025, mentre su 1.196 eletti del periodo 2017-2021, ben 447 sono donne.

Si evidenzia una percentuale media delle donne nei Consigli degli Ingegneri eletti nel 2022 del 33% (una consigliera su 3 è donna), che corrisponde ad un aumento della percentuale delle Consigliere pari al 12% rispetto al 21% dei Consigli precedenti.

Negli Ordini degli Architetti la percentuale di donne nel 2022 tra gli eletti è del 41% (2 consigliere su 5 sono donne) che corrisponde ad un aumento della percentuale delle Consigliere pari al 4% rispetto al 37% dei Consigli precedenti.

L’indagine evidenzia come siano capofila per la presenza femminile l’Ordine degli Ingegneri di Cuneo e l’Ordine degli Architetti di Bologna, si rivelano invece ultimi gli Ordini degli Ingegneri di Asti, Caltanissetta, Pesaro Urbino, Taranto ed Enna per gli Architetti, con una sola presenza femminile nel Consiglio.

In linea generale si rileva che per gli Architetti c’è una correlazione equilibrata tra la percentuale di professioniste iscritte agli Ordini (44%) e il numero di Consigliere elette (41%), con una variazione minima nei due periodi presi in esame.

Per gli Ingegneri, invece, il numero di Donne iscritte all’Ordine (17%) è inferiore a quello degli Architetti. Nonostante questo, la percentuale delle Donne elette nei Consigli è aumentata rispetto alla precedente consigliatura, dal 21% al 33%. Tale considerevole incremento è stato determinato dal ricorso al TAR regionale promosso dall’Ordine di Roma per garantire l’equità di genere nelle liste per l’elezione dei consiglieri. L’esito del contenzioso ha determinato una nuova regolamentazione per garantire la presenza delle Donne nelle candidature delle elezioni ordinistiche così da riequilibrare la rappresentanza.

Troppo poche le professioniste che ricoprono i ruoli apicali del direttivo

Resta comunque basso il riconoscimento di ruoli apicali (Presidente, Vice Presidente Segretario e Tesoriere) nel Direttivo all’interno dei Consigli, considerato che la percentuale di cariche presidenziali ricoperte da donne è pari al 13% per gli Ingegneri e al 30% per gli Architetti, mentre ricoprono altre cariche direttive il 16% tra gli ingegneri e il 29% tra gli Architetti.

La presenza di socie AIDIA elette nei Consigli, l’11% circa impegnate attivamente negli Ordini, è un aspetto significativo che dimostra il contributo operoso e socialmente impegnato dell’Associazione per incentivare e divulgare le azioni e le politiche delle pari opportunità e affermare il valore professionale di Architette e Ingegnere.

La presenza femminile nei Consigli Nazionali delle rispettive categorie, costituiti da 15 componenti che sono in carica 5 anni, risulta la seguente:

Consiglio Nazionale Ingegneri

       • Periodo 2017/2022 n. 1 Consigliera

       • Periodo 2022/2027 n. 5 Consigliere

Consiglio Nazionale Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori

       • Periodo 2016/2021 n. 4 Consigliere

       • Periodo 2021/2026 n. 6 Consigliere

Poche sono quindi le Professioniste che ricoprono ruoli anche nei Consigli Nazionali nonostante i numeri delle iscritte.

L’indagine si allinea alla condizione nazionale del lavoro femminile, sottolineando ancora una volta che nei ruoli di rappresentanza le Donne sono ancora in netta minoranza.

Valorizzare il lavoro delle donne ingegnere e architette, l’impegno qualificato e costante di AIDIA

L’AIDIA è consapevole che la valorizzazione della professione femminile è uno degli aspetti che può attivare il cambiamento culturale, civile e sociale non solo verso le pari opportunità, ma per lo sviluppo economico e sostenibile promosso sia a livello europeo che nazionale dall’Agenda 2030.

Per questi motivi l’indagine svolta dall’Associazione, evidenziando le criticità, consente ai Consigli Nazionali e Provinciali di puntare sulla valorizzazione del contributo delle donne nel mondo dell’Architettura e dell’Ingegneria.

L’impegno attivo dell’Associazione per raggiungere tali obiettivi, si riconosce nei tanti seminari, incontri, eventi, mostre e dibattiti che organizza in tutto il territorio nazionale dove sono costituite le Sezioni territoriali, spesso in collaborazione con gli Ordini provinciali.

Particolarmente rilevanza ha ottenuto l’iniziativa del concorso PREMIO AIDIA “Idee per un mondo che cambia”, la cui prima edizione si è svolta nell’anno 2022.  Un concorso rivolto alle donne laureate in ingegneria e architettura per la realizzazione di progetti innovativi e creativi che hanno avuto una rilevanza significativa per il miglioramento della qualità della vita delle persone. Grazie al Premio e alle tante realtà sociali e istituzionali che hanno collaborato si è posta l’attenzione sul ruolo professionale delle architette e ingegnere e sulle specifiche competenze che si distinguono per qualità, creatività e innovazione delle diverse opere realizzate.

Le recenti disposizioni legislative che hanno introdotto la certificazione di genere sia per le agevolazioni fiscali nelle attività imprenditoriali che le premialità nelle procedure degli appalti pubblici, rappresentano un’opportunità interessante per promuovere il lavoro delle donne, ma questo non è sufficiente a garantire un equo riconoscimento della loro professionalità nei ruoli apicali.

L’AIDIA in quest’ottica ha ritenuto necessario approfondire ed individuare le cause della limitata presenza femminile tra le figure apicali degli Ordini professionali e si impegna costantemente nell’ambito ordinistico attraverso la partecipazione attiva delle sue socie, promuovendo iniziative e azioni per rafforzare la presenza negli Ordini e nell’esperienza lavorativa.

Le socie di AIDIA nei consigli degli Ordini

L’approfondimento svolto sull’esperienza delle Donne nel sistema ordinistico ha evidenziato che la qualificante presenza di socie attive negli attuali Consigli degli Ordini di Ingegneri e Architetti corrisponde a un impegno mirato delle colleghe sia per le pari opportunità nel nostro campo professionale sia per la valorizzazione del lavoro di tutti gli architetti e gli ingegneri.

Su 23 Sezioni costituite da nord a sud e isole del territorio italiano, l’indagine ha rilevato la presenza di 43 socie elette nei Consigli degli Ordini provinciali italiani.

Sulle 394 socie iscritte, una percentuale del 11% costituisce una valida rappresentanza che fornisce all’Associazione un contributo interessante e qualificato, sia sotto il profilo professionale che culturale, in particolare per il confronto che si alimenta nell’ambito delle commissioni interne per la notevole varietà di esperienze lavorative nei diversi settori, per le diverse provenienze geografiche e, dato non trascurabile, per la diversa età delle socie. Sono tutti aspetti rilevanti poiché alimentano un dibattito multidisciplinare e trasversale che contribuisce a consolidare la rete delle socie e il reciproco scambio, ma anche la visibilità delle professioniste sul territorio nazionale.

Le socie AIDIA elette Consigliere negli Ordini professionali hanno partecipato a un breve sondaggio promosso dall’Associazione che ha fatto emergere il contributo e l’innovazione che apportano nei rispettivi Consigli e i vantaggi per tutti gli iscritti/e.

Le socie AIDIA, in qualità di Consigliere coordinano diverse commissioni negli Ordini, tra le quali prevalgono le tematiche: cultura, formazione e aggiornamento professionale, energia e sostenibilità, pari opportunità e lavori pubblici.

Il questionario rileva inoltre che la presenza di più donne nei Consigli abbia permesso di diversificare i punti di vista sulla professione e abbia contribuito ad elevare l’innovazione tecnologica a livello multidisciplinare.

L’esperienza vissuta come socie dell’AIDIA è considerata come un’esperienza importante soprattutto nell’organizzazione degli eventi formativi, per gli aspetti operativi e nella scelta delle tematiche da proporre agli iscritti.

In conclusione, dal sondaggio emerge che la strada per la valorizzazione nell’ambito ordinistico delle donne sia ancora lunga, ma la loro presenza nei diversi ambiti professionali, permette di raggiungere un obiettivo di qualità per la collettività. Questi piccoli passi che promuovono un’intensa e proficua collaborazione tra uomini e donne, possono determinare a lungo termine un rilevante cambiamento nel cammino verso la parità professionale.