Botta e Risposta con Ilaria Forti
Arch. Inés Abramián (Olbia) – “Ilaria quali sono i vari passaggi che tieni in considerazione al momento di pianificare un progetto di restauro?”
Arch. Ilaria Forti (Verona) – “Considero il riconoscimento del valore intrinseco dei luoghi, in cui il Bene architettonico e/o paesaggistico oggetto di intervento è inserito, un corretto approccio ad un progetto di restauro. La conoscenza della contestualità è essenziale. Ogni elemento infatti ha valore nella capacità che ha di mettersi da una parte in rapporto con il suo contesto e dall’altra di essere punto emergente del contesto stesso che lo accoglie. Una conoscenza che deve crescere percorrendo più strade: storica, architettonica e tecnologica. Strade dapprima parallele che poi convergeranno inevitabilmente nel progetto conclusivo di conservazione e di restauro.
Lo studio preliminare non può fermarsi al solo interesse storico, filologico e diagnostico, ma si deve creare un dialogo con l’oggetto di intervento composto sempre da forme, colori e dalla specificità tecnologica dei materiali impiegati. La conoscenza di un Bene deve avvenire, oltre che attraverso un puntuale studio e ricerca delle fonti, tramite una continua fruizione perché si possono accogliere nelle diverse fasi del giorno aspetti inusitati. L’essere a continuo contatto con l’opera oggetto di restauro permette così di elaborare un progetto non rigido ma in fieri, capace di adattarsi ai suggerimenti dati dall’impostazione metodologica iniziale. Lo sviluppo progettuale è sempre poi indirizzato a considerare la lettura della trasformazione materica, come momento di valutazione del degrado e della sua possibile progressione sia rispetto alla condizione originaria che in relazione ai diversi interventi di conservazione che si sono succeduti nel tempo. Per questo la metodologia adottata è impostata su diversi livelli di lettura: dall’analisi storica e documentaria, all’interpretazione geometrica, fino alle indagini in situ ed in laboratorio. Infine la linea conduttrice del progetto di restauro dal punto di vista operativo si orienta sempre verso l’impiego di materiali e di tecnologie costruttive tradizionali ma con adeguato spirito critico, senza escludere l’abbinamento di materiali tradizionali con quelli innovativi. Questo solo a seguito di un’accurata sperimentazione e di un preventivo confronto di compatibilità con gli omologhi materiali tradizionali. Il progetto deve diventare così un’occasione di supporto, di riordino e di recupero critico del presente, per poi redigere un intervento esecutivo cosciente con il fine di conservare il patrimonio culturale in vista della sua trasmissione al futuro.”
Architetta Ilaria Forti
VIDEO RELATIVO AL PREMIO INTERNAZIONALE DOMUS RESTAURO E CONSERVAZIONE
VIDEO RELATIVO A ILARIA FORTI IN “PARLA CON LEI”

Santa Maria di Nazareth, Venezia- copyright

Facciata di Santa Maria degli Scalz, Venezia 2021

Facciata di Santa Maria di Nazareth, ponte degli Scalzi, Venezia 2021

Facciata di Santa Maria di Nazareth, ponte degli Scalzi, Venezia 2021, Prima degli interventi

Facciata di Santa Maria di Nazareth, ponte degli Scalzi, Venezia, dopo gli interventi 2021

Facciata di Santa Maria di Nazareth, ponte degli Scalzi, Venezia 2021S. Stuccature

Facciata in fase di realizzazione dei restauri, Santa Maria di Nazareth, ponte degli Scalzi, Venezia 2021

Volte San Bernardino Verona

Convento San Bernardino Verona complesso generale

Convento San Bernardino Verona

Convento San Bernardino Verona, volte dopo l’intervento

Volte convento di San Bernardino di Verona

Giardino Mistico, Carmelitani Scalzi di Venezia, intervento

Giardino Mistico Santa Maria di Nazareth, Venezia 2021

Giardino Mistico, Carmelitani Scalzi di Venezia, intervento

Giardino Mistico, Carmelitani Scalzi di Venezia

Giardino Fortuny, Venezia 2021